Ci siamo! Non saranno i 42,162 , ma 10 km veri, sanguigni, faticosi, scalinosi, baciati da un sole di ottobre che così non s’era mai visto! Come in tutte le occasioni importanti, siamo reduci da una nottata un po’ insonne, neanche fosse quella prima degli esami, aggiungici poi un bel cambio dell’ora e la paura di non svegliarti, continuando sbirciare tutta la notte l’orologio, tanto si dorme un ora in più….o in meno?!?! Boh! ed il gioco è fatto.
Adesso però ci siamo sul serio, pacco gara ritirato, pettorali spillati e ora…..anzi tra poco si parte! Eh sì, tra poco! Intanto i 6° gradi delle 7 di mattina nel parco di San Giuliano mordono i muscoli, l’alito si vede e la pelle d’oca fa il suo dovere, e pensare che c’è gente in giro in maniche corte e pantaloncini!
Ci facciamo un paio di foto, un giretto al villaggio maratona completamente svuotato, cerchiamo di far passare un po’ di tempo e di freddo, ma qui manca ancora mezz’ora e allora che si fa? Ci infiliamo nella “gabbia” in mezzo a 5000 persone che saltano, ballano, respirano….., chiacchiere, battute, personaggi felliniani, un’ultima controllata alle scarpe e poi via! Partenza? Macché, davanti a noi migliaia di teste che vanno su e giù, ma tutti sul posto fintanto che il serpentone si allunga, si ferma, riparte, s’inceppa, finalmente una salita e siamo già sul Ponte della Libertà.
C i n q u e m i l a metri di rettilineo ad ammirare un miraggio di tetti, cupole, chiese e campanili: Venezia ci aspetta! Rimane lì per bel un po’, luccicante tra i riflessi della laguna…qualcuno inizia a camminare, la temperatura sale e la determinazione anche! Sfiliamo al Tronchetto, Canale della Giudecca e poi via, verso Punta della Dogana. Corri sulla Pietra d’Istria tra le pozzanghere dell’alta marea e di qualche onda, e ti senti bambino, tanto lo sciaff sciaff delle scarpe è inevitabile, o sono le tue o quelle di qualcuno che ti corre di fianco… fai una curva che non ti aspetti, sfili tra colonne di marmo e ti trovi a salire un ponte che non c’era, il ponte di barche che attraversa il Canal Grande dominato dal campanile di San Marco. Un gigante di 100 metri che sembra guardarti con lo sguardo rassicurante di un papà…..dai, ci sei, sei arrivato, solo qualche ponte ancora, cosa saranno mai due chilometri di gradini o passerelle, Riva Sette Martiri è lì che ti aspetta.
Sono questi i momenti solidali e intensi in cui le connessioni con il tuo compagno di “passo” ti spingono a incitarlo quando sei tu che ne avresti bisogno, ma non ti ascolti, anche se sei stanco, anche se le gambe non girano e invece, insisti, spingi, soffri….. dai, è l’ultimo ponte, quello dei Sospiri te lo sei lasciato dietro 500 metri fa, su, giù, su, giù, ancora 62 metri….dai corri, corri, corriiiiii!!!!!
Arrivi, e sei catapultato in un tempo sospeso, non senti la fatica, il fiatone, le gambe pesanti, sei tra migliaia di sorrisi, disorientato, felice….Andrea, Luca, datemi un cinque, dai che ci facciamo un selfie con spilla e medaglia, ce l’abbiamo fatta: Puzzle è arrivata anche a Venezia!